atti impuri sul palcoscenico

scritto sabato 30 dicembre 2006 alle 09:32

Sette episodi dalla fervida fantasia di Stefano Disegni, prendono vita per la regia di Attilio Corsini – noto soprattutto per la sua attività con la compagni stabile Attori & tecnici -, al centro della scena la personalità poliedrica di Tullio Solenghi. Stiamo parlando di “Atti impuri”, lo spettacolo in scena fino al 12 aprile al teatro Vittoria di Testaccio, tratto dal quasi omonimo libro “Dodici Atti impuri” sempre di Stefano Disegni.
Si tratta di una manciata di schegge impazzite – introdotte da stralci di film o documentari – dal procedere surreale ed imprevisto, quasi un accumulo di frasi talmente senza senso da mostrare in una sola serata e sullo stesso palcoscenico Solenghi vestire i panni di un centauro alla cena di findanzamento, di un verme circondato da pesci voraci, o di un’anatra alle prese con una quaglia “facile”…
Episodi che hanno di per sé una carica umoristica demenziale – che non vuole dunque raggiungere una meta precisa – ma che comunque sembrano non decollare, altalenando nella zona franca della comicità anni ottanta, ancora per certi versi suggestiva, ma francamente abbastanza inattuale.
Solenghi e la compagnia che lo accompagna ce la mettono comunque tutta e riescono a strappare qualche sorriso, soprattutto nei passi più riusciti dello spettacolo, vale a dire nell’episodio in cui una coppia va a comprare un Dio, (scoprendo che poi è possibile farselo artigianalmente); o in quello in cui un gruppo di alieni non riesce a risolvere un problema di… sovraffollamento; o ancora nel più intelligente degli sketch, di impronta dichiaratamente pirandelliana, in cui un drammaturgo dispettoso manipola i suoi personaggi come un dio burlone.
Nel complesso, uno spettacolo che avrebbe potuto durare assai meno, con risultati decisamente migliori, ma comunque interessante per chi a Solenghi (e alla sua comicità) non può resistere.
Visto a marzo 2001.

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