jusqu’à l’ocean

scritto mercoledì 17 gennaio 2007 alle 00:18

ocean

Come pasta di mandorle
La pollution
Mi ha riempito il cuore
e lo stomaco
Sarà l'ozono che intossica i miei giorni
O che non ho pile voltaiche
con me
Per ascoltare Thomas Fersen
Per ridere di Partre.
Non posso leggere che Leroy
E la sua fine del mondo.
Per dimenticare Jacques Brel
O non capire Gainsbourg
Ti basta
lasciare le tue stilo doppio AA marca Sony
Chez toi.
Per dimenticare Parigi
le sue strofe di métro
– cemento sotterraneo e fischi acuti -
Non basta seppellirsi
O gettarsi nella Senna,
Infezione oblunga
Jusqu'à l'ocean.

rispondi e commenta qui, oppure fai un trackback (!?) dal tuo sito.

lascia un commento

Altri articoli in Paris Mushrooms

quando la fine del mondo

Quando la fine del mondo Sarà Un'esigenza improrogabile Mangeremo Chupa chups al miele Ed avremo sguardi ebeti e contriti Dal glucosio Dal rimbalzo della sfera nelle gote Temo già che Non potremo più scoprire Il gusto Del chewing-gum A l'interior...

diritto al cuore

Nel cono nero immobile - come - immobile Dans la ville et ses étudiantes Da evitare I suoi corvi da ascoltare Come allo Chaumont, sul colle Dei suicidi. State attenti, per favore Perché un poeta del male Il suo nero difficilmente sa cantare Senza esibirsi Dietro posa O pausa Faccio paura...

Esercizio di memoria. Topografie. [parte I]

Escodallosquatdiruestdenis. Passando per la rue d'echiquier. Raggiungo la rue St. Denis. Appena a sinistra, rue d'Enghien, un capanello. Mi fisso come imbambolato. Sans papier. Striscione nero. Scritte bianche. Rue d'Enghien è una via abbandonata al suo destino. Uno strano misto...

aorta fotografica

la mia macchina ha un fotogramma perverso che mi scava nel cuore una ghiera girevole che auscolta la qualià della luce e grave la rende o greve la mia macchina ha un rayometro che spinge piano ai toni grigi che accende bianchi secchi come morte secchi come foglie morte...

Esercizio di memoria. Topografie. [parte II]

Sans papier. E davanti un plotone di esecuzione in blu cobalto. Manifestazione contro gli Interni (stavolta non c'è ambiguità) di un manipolo di bobo con qualche immigrato nel mezzo. Una donna che rumoreggia al telefono cellulare e che ha tutta l'aria di essere una delegata del...

cecile carriere: furie éthique e monde intérieur

  Il y a une furie éthique dans les encres noires de Cecil Carriere. Cette jeune artiste confie son monde onirique à ses dessins, ou plutôt l’envers : ses figures sont des organismes biologiques confus, in fusion éternelle entre eux. Avec son travail on s’approche...

Soutien au Théâtre de Verre, espace d’utopie

Entre les espaces parisiens qui témoignent une volonté d’«être lieu», avant de «faire lieu», il y a le Théâtre de Verre, dont nous avons déjà parlé à l'occasion de l’exposition de Cécile Carrière,...

Esercizio di memoria II. Topografie. Acque.

  La polizia va in motoscafo, mica a nuoto. La polizia naviga rapida in linee rette che tagliano le virate nevrotiche della Senna. Più rapida delle chiatte. Atalante. Più rapida della corrente. Atalante. Più rapida del legno più rapido da qui al Canal dell'Ourcq....