gelatina & fotoni: ancora arabi [fine]

scritto lunedì 23 giugno 2008 alle 00:48

gelatina & fotoni: senza titolo. Senza immagine.
SENZA IMMAGINE

Già.
Perché capisco che ora, a questo punto della storia, quando intorno a me ci sono dieci persone e nessuno nella rue faubourg du temple che si ferma.
Perché capisco che ora.
Proprio ora.
Devo togliere la pellicola amata dalla macchina fotografica.
Lanciarla in terra.
Perché quelli come animali ci si gettino sopra.
E perché io possa finalmente mettere le ali ai piedi.
Ed ascoltare gli insulti da lontano, ancora.
Tu che sei voleur.
voleur e rittal.

E penso.
Penso solo che gli arabi mi stanno ancora simpatici.
E penso anche che ovunque io abbia rubato foto, nei paesi arabi, ho sempre trovato gente pronta a regalarmene.
Penso ai volti che scorrono in sequenze di bit nella mia macchina.
Volti che mi hanno aperti a pose e sorrisi.
Quasi mai in cambio di qualcosa.
Eppure erano marocchini, siriani, giordani, afghani, turchi, egiziani, berberi.
Sono entrato in una moschea sciita.
Ho preso in foto la gente che pregava. Mi hanno lasciato fare.
Mi hanno sorriso.
Cosa c’è alle radici dell’integralismo
?
L’Impero.

Quelli incontrati a Parigi non erano figli di Allah, erano figli dell’impero.

impero luminescente.
televisivo.
digitale.

rispondi e commenta qui, oppure fai un trackback (!?) dal tuo sito.

una risposta a “gelatina & fotoni: ancora arabi [fine]”

lascia un commento

Altri articoli in Paris Mushrooms

gelatina & fotoni: ancora arabi [parte III]

Quello arriva. Arriva eccome. La donna mi guarda. Io le sorrido. Lei non può fotografare monsieur diritto all'immagine monsieur, dice quello diritto all'immagine cancellare cancellare cancellare, monsieur dice quello e quella è muta e spaventata e quella ha gli occhi sgranati, la donnona occhi...

gelatina & fotoni: ancora arabi [parte I]

Questa volta hai proprio esagerato. O è Parigi che ha esagerato. O la televisione. Quella però, a dire il vero, esagera sempre. E quindi non mi trovo a navigare, stavolta, ma mi sto nei miei pensieri. Lo sguardo si chiude dentro al parallelepipedo della scatola ottica.Quadrato di specchi quadrati. Dicono...

gelatina & fotoni: ancora arabi [parte IV]

Non prendetemi per matto. Lo sono. Ma in parole povere, poverissime, dico: «mais ce n'est pas numérique, monsieur... argentique: on peut pas effacer... on peut pas voir...» Ma quello insiste. Droit à l'image. Ma la donna era di spalle. effacer effacer effacer effacer effacer effacer E...

gelatina & fotoni: ancora arabi [parte II]

Hai solo fumo blu nella testa e nei polmoni. E questa sera in fondo non è neanche troppo dorata. Questa sera è mezza azzurra e mezza blu. Giustamente: come il fumo nella tua mente e la nebbia nelle tue ossa. La sera è blu e quasi fa freddo a pensarci. Che avresti quasi bisogno di un maglione. Ma...

quando la fine del mondo

Quando la fine del mondo Sarà Un'esigenza improrogabile Mangeremo Chupa chups al miele Ed avremo sguardi ebeti e contriti Dal glucosio Dal rimbalzo della sfera nelle gote Temo già che Non potremo più scoprire Il gusto Del chewing-gum A l'interior...

diritto al cuore

Nel cono nero immobile - come - immobile Dans la ville et ses étudiantes Da evitare I suoi corvi da ascoltare Come allo Chaumont, sul colle Dei suicidi. State attenti, per favore Perché un poeta del male Il suo nero difficilmente sa cantare Senza esibirsi Dietro posa O pausa Faccio paura...

Esercizio di memoria III. Fisica. Libri. [parte VI]

Additare col dito di mezzo Questo dito si dimanda medio, perché è posto nel mezo degli altri, & anco medico, perché i Medici l’adoperano à distendere gli unguenti, e anco impudico, perché distendendolo, & raccogliendo l’indice, e l’anellare...

alé hop – cambiamo pelle

Stanco della sua, artmobbing ha deciso di cambiare pelle a paris mushrooms. nella crisi della scrittura, una scusa, quella del disegno e del ghirigoro, per procastinare le parole ed allontanarsi dal foglio (se pure virtuale foglio). Qualcuno è tornato, spesso, forse sgomento per l'assenza...