Esercizio di memoria III. Fisica. Libri. [parte V]

scritto venerdì 9 marzo 2007 alle 16:42

Coprirsi la testa con le mani, ò con la veste
Toccarsi il capo
Braccio alzato
Alzar la mano in atto di offesa
Minacciar con l’indice

Il gesto della cicogna
Questo era un gesto di scherno, che si faceua dietro ad alcuno, ponendo la punta del dito indice sopra la sommità del pollice, tenendo l’altre dita raccolte, in forma del becco della cicogna, con spesso mouimento del braccio, e della mano imitando quel gesto che col suo collo è dalla cicogna fatto, in modo di percuotere con la mano nella parte inferiore. Persio dice che Giano erà felice, perché auendo due faccie, l’una dinnanzi e l’altra di dietro non gli era fatto da tergo questo scherno:
O Iane à tergo quem nulla ciconiam pinsit.
E pinsit significa percuotere, come anticamente prima che si trouasse l’uso de’ molini nelle pile col pistello i pistori pistauano il grano. Di questa cicogna e di come essa si formi scriue Suetonio ne lfine della uita di Caligula. E S. Girolamo scriuendo a Rustico a Monaco in una sua epistola gli dice; Non ascoltar gli adulatori, perché da poi chi ti haueranno lodato, nel partirsi da te, si subito respexeris ciconiarum deprebendes post te colla curuari.

Non ascoltar gli adulatori e guardati da loro. Ed il rital li avrebbe fatti tutti insieme questi gesti. One man standing in cerca di una standing ovation. Nel volo rallentato sulle pagine la frustrazione di non aver compiuto che una parte minima di questi gesti.
Il corpo che vorrebbe muoversi ad imitazione delle parole.
La frustrazione di non appartenere a quel cosmo culturale in cui il gesto si esprimeva nella potenza del significato.
Ma qualcosa resta trasversale nelle epoche.
Sembrava anglossassone ed invece è latino il gesto del dito medio. Quel gesto che tutti avrebbero fatto in un orgasmo di approvazione alla faccia del bellimbusto che campeggiava alla Defense 18 metri per 36. La faccia assecondata dalla curva di slip da uomo talmente enormi che ci si sarebbe potuto costruire una tendopoli di profughi.

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